Per il bomber campano gradito ritorno a Campobasso. Le idee dell’attaccante: «Che tipo di giocatore sono? Per certi versi un fuorimano fisico e potente, ma in Molise ho imparato anche ad essere scaltro»
Si torna sempre dove si è stati bene. Non serve scomodare le parole di ‘Nessun posto è casa mia’ di Chiara Galiazzo per ben intendere con quanto entusiasmo Livio Ceccato, dopo una stagione a casa ad Avellino, rientri in quella che è a tutti gli effetti casa sua: il gruppo degli EnergyTime Spike Devils Campobasso.
L’opposto campano, del resto, è categorico nel descrivere cos’è per lui il team rossoblù. «Campobasso per me è casa – afferma senza mezzi termini – ho ottimi rapporti con tutti, c’è gente cordiale e competente ed è per me una grande emozione tornare a vestire questi colori».
Sentimenti forti che si intersecano con la consapevolezza di rivestire, sul rettangolo di gioco, un ruolo di grande incidenza. «L’opposto è un ruolo preminente nel volley moderno in una prospettiva di gioco in cui predominano fisicità e forza. Che tipo di giocatore sono? Per certi versi, mi sento un laterale di quelli definiti ‘molto ignoranti’ perché provano a cercare di superare sempre e comunque il muro, ma con Mariano Maniscalco sono riuscito ad affinare parecchi aspetti tecnico-tattici nel mio modo di stare in campo e, quando serve, riesco anche ad utilizzare intelligenza e scaltrezza».
Con Zanettin condividerà il ruolo di bomber ed assieme all’altro regista che completerà la presenza di Zanni, di fatto, sarà in un poker che spesso – nel cosiddetto ‘doppio cambio’ – potrebbe essere sollecitato, soprattutto nei momenti chiave di ogni parziale, per consentire alla squadra di avere sempre tre uscite in prima linea per il palleggiatore.
«Questa è un’opzione non da poco – concorda Ceccato – perché dà ancora più potenza alle soluzioni offensive».
Poi, entrando sul tema dei gironi di serie B, al di là delle scelte federali, l’attaccante campano ha una sua idea ben precisa: «Ogni girone è complicato ed ha delle caratteristiche ben definite. Che sia la prima o l’ultima della classe, occorre dare sempre il massimo per evitare problematiche. Nessun match va sottovalutato perché presenta con sé notevoli difficoltà».
In casa, però, i campobassani potranno contare anche sull’apporto dei propri tifosi: «Col salto di categoria dai campionati con l’Abruzzo a quelli nazionali, la gente del capoluogo di regione ha risposto con entusiasmo, dimostrando la grande voglia di pallavolo che c’è in città. Ogni partita, prima al PalaVazzieri e poi nello scenario del Montini, la gente è cresciuta sempre più ed è aumentato l’entusiasmo intorno a noi».
Entrando in quella che sarà la stagione che verrà, per Ceccato «sarà determinante essere pronti non solo fisicamente, ma anche mentalmente. Ogni gara andrà affrontata come fosse una finale. Poi, nei playoff, ogni partita sarà ancor più intensa e occorrerà moltiplicare le forze».
Del resto, l’obiettivo del gruppo è di quelli rilevanti. «La società – chiosa l’opposto – ha davanti a sé un traguardo molto chiaro e noi cercheremo di far di tutto per centrare l’obiettivo. Da parte mia, poi, grazie alla possibilità di poter tornare a lavorare con un tecnico come Mariano Maniscalco cui devo tanto e che mi ha fatto migliorare, e non poco, nelle ultime stagioni, cercherò di dare il mio massimo apporto alla squadra arricchendo, per quanto possibile, un gruppo particolarmente composito e ben costruito che ha, dalla sua, giocatori con un passato tra A2 ed A3 e con esperienze anche in Superlega, come nel caso di Zanni e Santucci».